mercoledì 6 maggio 2015

SCOTTINO





LO SCOTTINO

Qualche giorno fa ero in Maremmamata con la mia famiglia, ho ricevuto un regalo molto gradito, una sorpresa meravigliosa...lo Scottino!!!
Erano almeno vent'anni che non ne mangiavo, mi sono emozionata talmente che mi sono venuti gli occhi lucidi...anche perché il cibo ha il potere di evocare un mondo di ricordi e di emozioni...lo scottino è stato in quel momento per me come la madeleine per Proust.
Non si trova in commercio, è una chicca, è più di un prodotto di nicchia...è proprio una colpo di fortuna trovarlo!
I casari, dopo aver fatto la cagliata per il formaggio, con il siero che rimane fanno la ricotta. A questo punto con il liquido che rimane nelle caldaie ovvero il secondo siero, che da noi chiamano scotta, producono lo scottino.
Si usa unirlo caldo caldo al pane raffermo con un po' di ricotta appena fatta morbida morbida, quello che ne risulta è una specie di zuppa calda, dolce come il latte...una vera goduria!!!
E' un piatto povero, di recupero, tipico della tradizione contadina tramandato dai pastori, sono quasi sicura che si prepari anche in altre regioni d'Italia, chissà come lo chiamano?
Io sono ancora emozionata anche perché queste, purtroppo, sono tradizioni destinate all'oblio, sono felice di averlo fatto assaggiare ai miei figli che non lo conoscevano e ne sono rimasti entusiasti.

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